Artigianato Giapponese

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lunedì 15 luglio 2013

UMI NO HI - LA FESTA DEL MARE

Oggi in Giappone si è celebrata la Umi no Hi 海の日, ovvero la "Festa del mare". È una festa nazionale che si celebra il terzo lunedì del mese di luglio per rendere grazie alle generosità del mare. Lo scopo di questa festa è quello di ricordare ai giapponesi l'importanza che il mare ha avuto e ha per la loro nazione.
In questo giorno di festa la gente ne approfitta per recarsi in spiaggia per onorare il mare, godersi una giornata di relax e scappare dal caldo afoso ed opprimente del mese di luglio.


Le origini di questa festa risalgono al 1876, quando il 20 luglio di quell'anno, l'imperatore Meiji salpò in mare con la sua nave Meiji Maru, costruita in Scozia nel 1874, per raggiungere la regione di Tohoku, Hakodate e Aomori per poi ritornare a Yokohama. Nel 1941 il Ministro delle Comunicazioni Shozo Murata annunciò che il viaggio dell'imperatore sarebbe stato ricordato ogni 20 luglio come Umi no kinen bi, ovvero come il "Giorno commemorativo del mare". Nel 1996 questa ricorrenza divenne festività nazionale, cambiando il nome in Umi no Hi, e nel 2003 la costituzione spostò la festa al terzo lunedì del mese.
spostò la celebrazione dell’evento al terzo lunedi del mese. - See more at: http://sakuramagazine.com/umi-no-hi-%E6%B5%B7%E3%81%AE%E6%97%A5/#sthash.IOMO5VU5.9lKuLdeT.dpuf

Meiji Maru

con la sua nave Meiji Maru, costruita in Inghilterra nel 1874. - See more at: http://sakuramagazine.com/umi-no-hi-%E6%B5%B7%E3%81%AE%E6%97%A5/#sthash.IOMO5VU5.9lKuLdeT.dpuper regione di Tohoku, Hakodate e Aomori prima di tornare a Yokohama in un piroscafo di ferro che è stato costruito in Scozia

venerdì 12 luglio 2013

I TORII, LE PORTE DEL MONDO SACRO



Se vi recate in Giappone in uno dei tanti jinja (santuari shintoisti), non potrete fare a meno di notare un misterioso elemento architettonico, simile ad un arco o ad una porta, chiamato torii 鳥居.
I torii sono delle porte che separano la zona profana da una zona sacra (che sia un santuario, un tempio o tombe imperiali). Essi segnano l’ingresso nell’area sacra e per accedervi dovreste, secondo gli shintoisti, attraversare il portale in modo da purificare l’anima e poter poi pregare i kami (gli spiriti) del tempio.

Torii del santuario Fushimi Inari-taisha, Kyoto

I torii hanno una struttura architettonica abbastanza semplice: due colonne verticali collegate nella parte superiore da una o due travi orizzontali che possono essere di sezione circolare o quadrata. 
Ce ne sono di vari tipi, di solito sono di colore vermiglio e il materiale usato è il legno, ma ci sono anche torii più moderni in acciaio o in cemento armato.

Torii del santuario Hie Jinja, Tokyo

La loro apparizione in Giappone risale al 922, anno a cui risale il primo testo antico in cui sono menzionati, ma le loro origini sono ancora misteriose e incerte. Nonostante vi siano strutture simili in molte altre zone dell’Asia, come, per esempio, in India (i torana dell’architettura buddista e induista), in Cina (p’ai-lou), in Corea (hong-sal mun), in Thailandia, in Nepal e altrove, la ragione e le circostanze per cui questi portali siano stati importati anche in Giappone non sono conosciute.

Kyoto

Non sempre troverete un singolo torii all’entrata dei luoghi sacri, potrete trovarne in gruppi di tre o anche di più numerosi. Per esempio, nel santuario di Fushimi Inari-taisha, a Kyoto, ne troverete addirittura migliaia, che messi uno dietro l’altro formano un tunnel da attraversare.

Torii del santuario Fushimi Inari-taisha, Kyoto
Torii del santuario Fushimi Inari-taisha, Kyoto

Uno dei torii più famosi è quello posto davanti al santuario scintoista di Itsukushima sull’isola di Miyajima. Il torii, notevole dal punto di vista visivo, è posto in modo tale da essere circondato dal mare e quando giunge l’alta marea sembra sospeso sull’acqua.

Torii del santuario Itsukushima, Miyajima
Torii del santuario Itsukushima, Miyajima

Non so a voi ma a me i torii affascinano molto e così vi posto delle altre foto fatte durante i miei viaggi in Giappone...

Torii accanto al Lago Chuzenji, Nikko
Torii del santuario Meiji Jingu, Tokyo
Torii del santuario Hie Jinja, Tokyo
Torii del santuario Tsurugaoka Hachiman, Kamakura
Torii del santuario Tsurugaoka Hachiman, Kamakura
Torii all'Umi Jigoku, Beppu
Torii al Lago Ashi, Hakone

 

sabato 6 luglio 2013

TANABATA - LA FESTA DELLE STELLE



Domani in Giappone è la festa di Tanabata七夕(letteralmente della "settima notte"), la festa delle stelle, che come ogni anno cade la notte del 7 luglio (o del 7 agosto in alcune località) quando le stelle Vega e Altair si incontrano nel cielo. 
Questa festa è legata ad un’antica e romantica leggenda popolare di origine cinese, di cui esistono diverse versioni legate all’astronomia e al calendario lunare. 
La leggenda più popolare racconta la storia di due innamorati, Hikoboshi e Orihime (rappresentanti la stella Altair e la stella Vega), che vengono separati dalla Via Lattea, potendosi incontrare solo una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare.

Si racconta che...

Orihime (Vega), figlia di Tentei, sovrano di tutti gli dei e imperatore del cielo, viveva sulle sponde del fiume celeste (Via Lattea) e trascorreva le sue giornate tessendo abiti per gli dei. Lavorava talmente tanto da non aver tempo per se stessa, nemmeno per innamorarsi. Così il padre dispiaciuto per lei e mosso da compassione le fece conoscere Hikoboshi (Altair), un giovane mandriano, anche lui gran lavoratore, che faceva pascolare le sue mucche al di là del fiume celeste. Fra i due fu amore a prima vista, si innamorarono follemente l’uno dell’altra e presi dalla passione trascorsero così tanto tempo insieme a tal punto da trascurare il loro lavoro e le loro responsabilità: Hikoboshi non accudì il suo bestiame ed Orihime smise di tessere preziose vesti per gli dei. Allora Tentei, il padre di Orihime, si adirò e separò ai due lati del fiume celeste i due giovani amanti. La loro disperazione fece commuovere Tentei, il quale decise che i due potevano incontrarsi solamente una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese.

La scelta di questa festa il settimo giorno del settimo mese dell’anno, oltre ad avere una valenza sacra in quanto è un ripetersi del numero 7, dipende dal fatto che, secondo gli studiosi, è questo il periodo di massima luminosità delle stelle e soprattutto nei primi giorni del mese di luglio si nota anche una grande vicinanza tra Altair e Vega rispetto a tutti gli altri giorni.

Durante questa festa è usanza rivolgere preghiere e desideri alle due stelle, e soprattutto i giovani chiedono protezione per i loro sentimenti e aiuto per poter migliorare le loro abilità e lo studio. Le famiglie si riuniscono per scrivere i loro desideri da chiedere alle stelle sui tanzaku 短冊 (strisce di carta colorata da appendere su ramoscelli di bambù).



C’è una canzoncina che i bambini cantano per questa festa:

« Sasa no ha sara-sara
nokiba ni yureru
Ohoshi-sama kira-kira
kingin sunago
Goshiki no tanzaku
watashi ga kaita
Ohoshi-sama kira-kira
sora kara miteiru ».



« Le foglie di bambù frusciano
vicino le gronde ondeggiando
Le stelle luccicano
granelli d'oro e argento
Le strisce di carta dai cinque colori
ho già scritto
Le stelle luccicano
e ci guardano dal cielo ».  

 




Quando Tanabata si avvicina, le strade, oltre che dai tankazu, sono ornate anche da lanterne, da kusudama くす玉 (decorazioni di carta a forma di palla), da orizuru 折鶴 (origami, a forma di gru, che portano salute, protezione e lunga vita alle famiglie), da toami 投網 (reti da pesca la cui esposizione porterebbe fortuna nella pesca e nei raccolti), da fukinagashi 吹き流し(stelle filanti colorate che ricordano i fili usati da Orihime per cucire). 

tankazu

kusudama

orizuru

In questo giorno di festa i giapponesi sfoggiano il loro yukata (kimono estivo usato per l’occasione) e partecipano alle danze, ai balli e ai festeggiamenti di ogni tipo con giochi e bancarelle, che si concludono con gli hanabi (fuochi d’artificio) che rendono ancora più magica la serata.

Buona festa delle stelle a voi che vorrete scrivere il vostro desiderio in un tankazu, augurandovi che si possa presto avverare ;-)